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LA PAROLA
DEL MESE

NELLA MISURA IN CUI PARTECIPATE ALLE SOFFERENZE DI CRISTO, RALLEGRATEVI PERCHÉ ANCHE NELLA RIVELAZIONE DELLA SUA GLORIA, POSSIATE RALLEGRARVI ED ESULTARE”

(1PT 4, 13).

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Voce dal Cuore

LA POVERTA’ CHE NON FA PAURA... MA APRE ALL’AMORE

Come la povertà non fa paura?! Con la crisi che c’è tutti ci domandiamo come andremo a finire…

Sì, certo, più andiamo avanti e più si creano situazioni socio-economiche difficili, a volte tragiche,…

Eravamo abituati a stare troppo bene… non solo non ci mancava niente, ma eravamo abituati al superfluo, anche allo spreco… ora, proprio attraverso questa crisi non solo economica, si fa strada una nuova chiamata alla sobrietà, alla semplicità, al lasciare l’appariscente, lo spreco per fissare nuovamente il nostro sguardo sull’essenziale, sui valori veri, su ciò che non è effimero ed illusorio, ma resta per sempre.

E qui il maestro insuperabile è Gesù: è nato povero, è vissuto povero ed è morto poverissimo; Lui ci ha detto: “Cercate anzitutto il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta”(Mt 6,33). Quali “cose” ci saranno date in aggiunta? Il necessario per vivere. Certo nel cercare il Regno di Dio è incluso anche il fare la mia parte per collaborare con la Provvidenza di Dio: “Aiutati che Dio ti aiuta!” e S. Paolo diceva: “Chi non lavora non mangi”: fare quindi la nostra parte sì, ma abbandonati a Dio come un bambino tra le braccia del papà o della mamma.
E’ questa “fiducia piena” che ci fa essere “bambini” dentro: per questo in copertina abbiamo voluto mettere volti di bambini che con i loro occhi riflettono la semplicità, la bontà e l’innocenza di Dio. Questi bambini non sono in crisi, pur essendo più poveri di noi, dentro sono ricchi di fiducia, di semplicità, di gioia. E’ una lezione per tutti noi che andiamo in crisi per tante cose.

Sr. Elvira, la fondatrice della Comunità Cenacolo, ci dice con semplicità: ”Quando una cosa non c’è o non si può avere, se ne fa a meno: ma che bello, anche questo è Provvidenza! Così puoi vivere la libertà, quella libertà che ti fa inventare, quando manca qualcosa, dei gesti di amore, di umiltà, di pace, dei gesti concreti di servizio e di bene che valgono più di tante cose”.

Allora scopriamo che i tempi e le situazioni di crisi diventano tempi e situazioni che ci aprono all’amore, al servizio, all’abbandono in Dio. Fidarsi della Provvidenza diventa un cammino in cui il mio, il tuo, il nostro cuore si apre a un nuovo incontro con Dio, ad una fede più profonda, a una fiducia piena nell’Amore di un Padre che ti ha pensato, amato e che continuamente ti precede e ti segue con la generosità della sua Provvidenza, nella quale impari a vivere immerso come una rondine nell’azzurro del cielo o un pesce nel profondo dell’acqua. Ma la cosa più bella è che con stupore diventi attore e spettatore dei miracoli che Dio compie quotidianamente ed entri in una logica nuova: la logica del rispondere all’Amore, la logica del dono, perché scopri che “tutto è grazia”, tutto è dono di Dio.

E toccando con mano che Dio è dono per te, anche tu diventi dono per gli altri; anche tu diventi la mano della Provvidenza per chi accanto a te è nel bisogno e sperimenti la verità e la concretezza della parole di Gesù: “Date e vi sarà dato” e il tuo cuore si apre ad un amore senza confini, sulla misura del Cuore di Dio e del Cuore di Maria che ha pianto lacrime di sangue perché il mondo ha perso la strada dell’Amore.

Riconvertendoci ad una fede profonda e aprendo i nostri cuori, all’Amore, come veri figli di Maria, asciugheremo quelle lacrime e riporteremo a Maria tanti altri figli ancora lontani che aspettano il nostro aiuto e la testimonianza della nostra pace e della nostra gioia.

Padre Sergio Raiteri (giugno 2012)